Samsung ha riconquistato il primo posto nelle vendite mondiali di display per smartphone nel terzo trimestre del 2019, secondo l’ultima analisi di IHS Markit: tutto merito della richiesta sempre più elevata di pannelli AMOLED – segno che il colosso sudcoreanoci vide giusto una decina di anni fa, quando decise di puntare forte su questa tecnologia a discapito degli LCD. Conferme in tal senso vengono fornite anche dai risultati fiscali trimestrali pubblicati dall’azienda sud coreana a fine ottobre.
Nel periodo tra luglio e settembre, Samsung è stata responsabile della fornitura di display di quasi un terzo (il 29% circa) degli smartphone prodotti. È un incremento notevole rispetto al 21,3% del trimestre precedente; non c’è dubbio che il debutto dei nuovi modelli di iPhone di fascia alta, l’11 Pro e il suo fratello maggiore 11 Pro Max, abbia avuto ripercussioni positive.
Ma la questione esula da Apple: ormai tutti i principali produttori globali, tra cui i cinesi leader di spedizioni Huawei, Oppo/Vivo/OnePlus e Xiaomi, offrono uno o più smartphone con display AMOLED – e il trend sta superando i confini della fascia più alta del mercato. IHS nota infatti che, per la prima volta, il numero complessivo di schermi AMOLED ha superato quello degli LCD, anche se per poco – 146 milioni contro 144. Numeri così non si ottengono solo con i prodotti super costosi, bisogna raggiungere anche fasce di mercato più accessibili.
Samsung ha un enorme vantaggio competitivo grazie alla sua lungimiranza di qualche anno fa, ma i concorrenti, soprattutto cinesi, non intendono stare a guardare. Produttori come BOE, Visionx, ChinaStar, EverDisplay e Tianma stanno guadagnando quote di mercato. Ma i macchinari produttivi di Samsung sono più avanzati e rifiniti, e il gap sarà difficile da colmare.